Associazione Comuni Virtuosi



LO STATUTO
"I Comuni che aderiscono all’Associazione ritengono che intervenire a difesa dell’ambiente e migliorare la qualità della vita, e tutelare  i Beni Comuni, intesi come beni naturali e relazionali indisponibili che appartengono all’umanità, sia possibile e tale opportunità la vogliono vivere concretamente non più come uno slogan, consapevoli che la sfida di oggi è rappresentata dal passaggio dalla enunciazione di principi alla prassi quotidiana.
Le finalità statutarie riguardano in particolare l’impegno a:· aspirare ad una ottimale gestione del territorio, all’insegna del principio ispiratore del “no consumo di suolo” (Opzione cementificazione zero, recupero e riqualificazione aree dismesse, progettazione e programmazione del territorio partecipata, bioedilizia, etc.);·
ridurre l’impronta ecologica della macchina comunale attraverso misure ed interventi concreti ed efficienti (efficienza energetica, acquisti verdi, mense biologiche, etc.);·
ridurre l’inquinamento atmosferico promuovendo politiche e progetti concreti di mobilità sostenibile (car-sharing, bike-sharing, car-pooling, trasporto pubblico integrato, piedibus, scelta di carburanti alternativi al petrolio e meno inquinanti, nel rispetto delle produzioni agricole locali, volta al soddisfacimento dei fabbisogni alimentari delle proprie comunità e della biodiversità, etc.);·
promuovere una corretta gestione dei rifiuti, visti non più come un problema ma come risorsa, attraverso la raccolta differenziata “porta a porta” e l’attivazione di progetti concreti tesi alla riduzione della produzione dei rifiuti (progetti per la riduzione dei rifiuti e riuso, etc), in una politica che aspira al traguardo “rifiuti zero”;·
incentivare nuovi stili di vita negli Enti locali e nelle loro comunità, attraverso politiche e progettazioni atte a stimolare nella cittadinanza scelte quotidiane sobrie e sostenibili (autoproduzione, filiera corta, cibo biologico e di stagione, sostegno alla costituzione di gruppi di acquisto, turismo ed ospitalità sostenibili, promozione della cultura della pace, cooperazione e solidarietà, “disimballo” dei territori, diffusione commercio equo e solidale, banche del tempo, autoproduzione, finanza etica, etc), favorendo il più possibile l’autoproduzione di beni e lo scambio di “servizi”, sottraendoli al mercato per una società della sobrietà ispirata ai temi della de-crescita." 


"Piccoli uomini politici, ci parlano ogni giorno di grandi opere mentre il Paese cade a pezzi, giorno dopo giorno.
Siamo seduti su una miniera d’oro, il nostro amato territorio, e lo stiamo seppellendo di cemento e idiozia.
Abbiamo un territorio meraviglioso, pieno zeppo di monumenti, chiese, piazze, borghi. Un territorio con paesaggi e luoghi mozzafiato, pieni di storia e di futuro, pieni di vita e bellezza.
Dovremmo fare un’unica, vera, grande opera: una colossale operazione di manutenzione straordinaria della nazione, che potremmo far partire domani mattina creando in poche settimane centinaia di migliaia di posti di lavoro.
C’è un intero Paese da rimettere in sesto, case da ristrutturare (anche da un punto di vista energetico), paesi e quartieri da mettere in sicurezza perché tangenti, condoni e speculazioni varie hanno permesso di tutto, alla faccia della legalità e sulla pelle delle popolazioni locali.
C’è un Paese da ricominciare ad amare, e da valorizzare, tramite un turismo responsabile e consapevole, che non deturpi e distrugga, ma conservi e mantenga.
Non ci sono i soldi? Balle, i soldi ci sono, il problema e’ che li buttiamo nel cesso per fare cose inutili e dannose.
Quanti quattrini gettiamo e getteremo per realizzare opere devastanti per l’ambiente e la qualità della vita delle comunità, che si vedranno ancora una volta scavalcate per decisioni prese da un’altra parte?"
Marco Boschini