venerdì 22 luglio 2011

Identità, volontà politica e giovani validi

Ultimamente ci è stato rivolto un interrogativo sulla nostra identità e quindi per i meno informati vogliamo ribadire la nostra posizione:
Settimmagini e' un Movimento di persone che si ispira ed appoggia il Movimento 5 Stelle, l’Associazione Nazionale dei Comuni Virtuosi ed altri Movimenti con temi di derivazione ecologista, di sostenibilità e antipartitocratici, che con questo blog e' molto stimolato a portare aria nuova e sopratutto partecipazione civica a Settimo Milanese, cosa che ormai i partiti, e non solo, non sanno più fare, per dare un'accelerata ad un nuovo modo di fare politica, più partecipata utilizzando la rete. 
Di idee per migliorare Settimo ne abbiamo in abbondanza e ne abbiamo anche rese pubbliche sul blog  secondo le 5 linee guida (le 5 stelle): gestione del territorio, impronta ecologica della macchina comunale, rifiuti, mobilità e nuovi stili di vita. Ne abbiamo più volte anche parlato con alcune nostre istituzioni con tante promesse mai mantenute. Di fatto Settimo, ad oggi, rispetterebbe solo uno dei 5 parametri necessari per essere definita virtuosa a tutti gli effetti. Si deve fare di più, per certi versi non è così difficile. Sono in molti a sostenere che il paese rappresenti un’isola felice nell’hinterland milanese, e ne siamo consapevoli, ma proprio per questo l’accelerazione sarebbe più agevole.

Ci vuole solo VOLONTA’ POLITICA.

Quello che ci ha spinto a metterci la faccia è soprattutto il modo di fare politica a Settimo, che non ci piace e non ci convince.
Siamo un fiume in piena, come dimostrano tutti i ragazzi del Movimento sparsi in tutta Italia e le straordinarie cose che fanno i comuni dell’Associazione dei Comuni Virtuosi.
Siamo consapevoli e abbiamo già toccato con mano, che subiremo attacchi da ogni dove, ma questo ci confermerà che siamo sulla strada giusta. Noi non ci arrenderemo mai.
Abbiamo costatato che a Settimo ci sono giovani validi e sopratutto liberi, con tante idee per migliorare questo paese. Gli stessi giovani che non vengono coinvolti in maniera concreta per sviluppare tematiche e progetti. Non possiamo lasciare che in paese ci siamo solo situazioni dove l’apparenza della persona e l’uso di droghe e alcol la fanno da padrone.

Ci vuole solo VOLONTÀ’ POLITICA per alzare il livello civile e sostenibile, con fatti e non solo parole per avere consensi perché purtroppo anche a Settimo c'è anche un’altra realtà e se si mette la testa sotto la sabbia si rischia grosso...ebbene si, anche "nell'isola felice" Settimo Milanese.

mercoledì 13 luglio 2011

Passione verde

Le regole antiche, che assegnano al passare del tempo il giusto valore, ed il trascorrere delle stagioni, anche se oggi non sono più quelle di una volta, sono le sensazioni che si respirano quando si entra in un'azienda florovivaistica. Sull'onda della green economy, abbiamo voluto condividere queste impressioni, andando a trovare un amico di Settimmagini, Cesare Ravelli che con la famiglia è il conduttore dell'omonima azienda a Seguro, frazione di Settimo Milanese.
Diciamoci la verità: per chi abita in campagna, o quantomeno ha un passato che contempla la conoscenza della coltivazione della terra o sa semplicemente come significa avere un orto, stiamo scoprendo l'acqua calda. Per la maggior parte delle persone, abituate a mangiare ciliege anche a gennaio o consumare pomodori tutto l'anno, questo articolo sarà al contrario una vera scoperta. La tendenza, in ogni caso, è quella di riscoprire un mondo più vivibile, con una consapevolezza ambientale più matura, almeno questo è quanto emerge dal proliferare di prodotti bio e da un pensiero verde che da più parti è indicato come la ricetta per poter almeno immaginare un mondo migliore. Utopia? Sarà il tempo a dirlo, sicuramente salire su una pianta di ciliegie quando sono di colore rosso rubino, pronte e mature, è meglio di un invito a nozze... lasciatecelo dire: raccogliere la frutta dalla pianta è una di quelle cose che appagano in un modo incredibile. Anche chi ha avuto la fortuna di poterlo fare da giovane, certamente, ne conserverà un buon ricordo. Se quindi la tendenza è di avere un mondo più verde, uno degli aspetti che non possiamo tralasciare è quello della coltivazione degli ortaggi lavorati con passione nel proprio orticello, magari semplicemente su un terrazzo o nel giardinetto di casa. Chiedendo anche consiglio ad esperti che di una passione hanno fatto un vero e proprio lavoro. Una di questi è l'azienda florovivaistica di Cesare Ravelli a Seguro.
L'aria che si respira è quella di casa: "Tutto nasce quasi trent'anni fa - inizia a raccontare Cesare - quando mio padre Angelo, allora dipendente Enel, e mia madre Rosy dipendente Italtel iniziarono una nuova vita lavorativa nel mondo dell'agricoltura . Ora è diventata la nostra attività ed abbiamo serre e tunnel coperti su una superficie di 2.000 metri quadri nei quali produciamo e commercializziamo piante da orto e fiori stagionali pronti per essere trapiantati, fiori e piante in vaso per appartamenti, piante ed alberi da giardino e fiori per addobbi, settore che segue principalmente mia moglie." Intanto che ascoltiamo, i giovani figli di Cesare, girano già incessantemente tra vasi ed ortaggi, semi e bulbi. "Mio padre mi ha trasmesso questa passione che poi per me è diventata un lavoro, non lo cambierei con nulla, solo il pensiero di stare otto ore chiuso in un ufficio, mi da un certo disagio. E' certamente difficile, come tutte le cose nella vita, c'è una forte concorrenza, i conti da far quadrare, e la grande distribuzione è presente nel settore, ma se volete un prodotto di qualità, qualcosa che dia soddisfazione, è inevitabile rivolgersi a posti come questo, dove oltre al prodotto c'è sempre un buon consiglio sul come fare bene." E non è poco, lasciatecelo dire. Intanto che parliamo, Cesare ci mostra le serre, in breve ci rendiamo conto che pur a conduzione famigliare siamo in una vera azienda con quattro persone che ci lavorano a tempo pieno, ed il vivaio dove sono presenti piante anche d'alto fusto destinate ai giardini. "Stiamo provando a sfruttare il solare termico - prosegue Cesare - per riscaldare le serre con pannelli solari installati. Dall'altra parte (sul tetto dell'abitazione) abbiamo installato un impianto fotovoltaico da 9 KW per l'abitazione e l'azienda. Già dal 2007 avremmo voluto ampliare l'azienda con la costruzione di nuove serre e di un nuovo punto vendita ma normative tecniche comunali a dir poco cervellotiche ce lo hanno impedito, evidentemente al comune non interessa sviluppare l'imprenditorialità giovanile locale o forse "mancano i santi giusti in paradiso".  Produciamo anche fieno e cereali che poi vendiamo in genere per alimentazione dei cavalli. Abbiamo gli alberi da frutta anche se il clima cambiato e l'inquinamento hanno fatto perdere molte varietà. Vengono molto bene i fichi ed i cachi, ad esempio, ed alcune varietà di ciliege. Se avete la possibilità di un giardino o di un piccolo pezzo di terra, piantate una pianta di cachi, senza alcuna cura particolare ed in modo perfettamente biologico vi darà delle vere soddisfazioni". Entriamo in un'altra serra, dove ci sono gli ortaggi. "Queste piante sono innestate: pomodori, melanzane, zucchine e peperoni di diverse qualità, singolarmente nei vasetti. Innestare significa che su una pianta resistente, s'inserisce il germoglio di un'altra varietà, un po' come si fa per le piante da frutto, così cresce più forte e produttiva. Ne vendo molte poiché anche su un semplice balcone o un terrazzo in un vaso, è possibile raccogliere i propri pomodori per l'insalata. Le piantine costano qualcosa in più rispetto a quelle dirette da seme, che sono nella serra vicino, ma la resa è migliore. Facciamo poi la talea di molte piante da fiore, insomma questa è la nostra vita." E che vita viene da rilevare con un po’ di invidia. Stress e tensioni, non si sa neppure cosa siano in questo mondo semplice, a misura d'uomo…

Ravelli Cesare, Azienda Agricola Florovivaistica, via Edison 2, Settimo Milanese. www.ravellifloricoltura.it

sabato 9 luglio 2011

Vorrei essere Islandese…

Qualcuno crede ancora che non vi sia censura al giorno d’oggi? Allora perchè, se da un lato siamo stati informati su tutto quello che sta succedendo in Egitto e tutto il nord Africa, dall’altro i mass-media non hanno sprecato una sola parola su ciò che sta accadendo in Islanda?  
Il popolo islandese è riuscito a far dimettere un governo al completosono state nazionalizzate le principali banche commerciali; i cittadini hanno deciso all’unanimità di dichiarare l’insolvenza del debito che le stesse banche avevano sottoscritto con la Gran Bretagna e con l’Olanda, forti dell’inadeguatezza della loro politica finanziaria; infine, è stata creata un’assemblea popolare per riscrivere l’intera Costituzione. Il tutto in maniera pacifica. Una vera e propria Rivoluzione contro il potere che aveva condotto l’Islanda verso il recente collasso economico.
Sicuramente vi starete chiedendo perchè questi eventi non siano stati resi pubblici durante gli ultimi due anni. La risposta ci conduce verso un’altra domanda, ancora più mortificante: cosa accadrebbe se il resto dei cittadini europei prendessero esempio dai “concittadini” islandesi?
Ecco brevemente la cronologia dei fatti:
2008 – A Settembre viene nazionalizzata la più importante banca dell’Islanda, la Glitnir Bank. La moneta crolla e la Borsa sospende tutte le attività: il paese viene dichiarato in bancarotta.
2009 – A Gennaio le proteste dei cittadini di fronte al Parlamento provocano le dimissioni del Primo Ministro Geir Haarde e di tutto il Governo – la Alleanza Social-Democratica (Samfylkingin) – costringendo il Paese alle elezioni anticipate. La situazione economica resta precaria. Il Parlamento propone una legge che prevede il risanamento del debito nei confronti di Gran Bretagna e Olanda, attraverso il pagamento di 3,5 MILIARDI di Euro che avrebbe gravato su ogni famiglia islandese, mensilmente, per la durata di 15 anni e con un tasso di interesse del 5,5%.
2010 – I cittadini ritornano a occupare le piazze e chiedono a gran voce di sottoporre a Referendum il provvedimento sopracitato.
2011 – A Febbraio il Presidente Olafur Grimsson pone il veto alla ratifica della legge e annuncia il Referendum consultivo popolare. Le votazioni si tengono a Marzo ed i NO al pagamento del debito stravincono con il 93% dei voti. Nel frattempo, il Governo ha disposto le inchieste per determinare giuridicamente le responsabilità civili e penali della crisi. Vengono emessi i primi mandati di arresto per diversi banchieri e membri dell’esecutivo. L’Interpol si incarica di ricercare e catturare i condannati: tutti i banchieri implicati abbandonano l’Islanda. In questo contesto di crisi, viene eletta un’Assemblea per redigere una Nuova Costituzione che possa incorporare le lezioni apprese durante la crisi e che sostituisca l’attuale Costituzione (basata sul modello di quella Danese). Per lo scopo, ci si rivolge direttamente al Popolo Sovrano: vengono eletti legalmente 25 cittadini, liberi da affiliazione politica, tra i 522 che si sono presentati alle votazioni. Gli unici due vincoli per la candidatura, a parte quello di essere liberi dalla tessera di qualsiasi partito, erano quelli di essere maggiorenni e di disporre delle firme di almeno 30 sostenitori. La nuova Assemblea Costituzionale inizia il suo lavoro in Febbraio e presenta un progetto chiamato Magna Carta nel quale confluiscono la maggior parte delle “linee guida” prodotte in modo consensuale nel corso delle diverse assemblee popolari che hanno avuto luogo in tutto il Paese. La Magna Carta dovrà essere sottoposta all’approvazione del Parlamento immediatamente dopo le prossime elezioni legislative che si terranno.
Questa è stata, in sintesi, la breve storia della Ri-evoluzione democratica Islandese.
Abbiamo forse sentito parlare di tutto ciò nei mezzi di comunicazione?
Abbiamo visto sulla nostra beneamata televisione anche un solo fotogramma che raccontasse qualcuno di questi momenti? Sinceramente No...
I cittadini islandesi sono riusciti a dare una lezione di Democrazia Diretta e di Sovranità Popolare e Monetaria a tutta l’Europa, opponendosi pacificamente al Sistema ed esaltando il potere della cittadinanza di fronte agli occhi indifferenti del mondo.
Il minimo che possiamo fare è prendere coscienza di questa romantica storia di piazza e farla diventare leggenda, divulgandola tra i nostri contatti. Per farlo possiamo usare i mezzi che più ci aggradano: i “nostalgici” potranno usare il telefono, gli “appassionati” potranno parlarne davanti a una birra al Bar o subito dopo un caffè.
Gli "internauti" potranno fare un copia/incolla e spammare questo racconto via e-mail oppure, con un semplice click sui pulsanti di condivisione dei Social Network in fondo all’articolo. I “guru del web” si sentiranno il dovere di riportare, a modo loro, questa fantastica lezione di civiltà, montando un video su YouTube, postando un articolo ad effetto sui loro blog personali o iniziando un nuovo thread nei loro forum preferiti.
L’importante è che, finalmente, abbiamo la possibilità di bypassare la manipolazione mediatica dell’informazione ed abbattere così il castello di carte di questa politica unilaterale, sempre più servile agli interessi economici delle banche d’affari, delle lobby e delle mafie e sempre più lontana dal nostro Bene Comune.

martedì 5 luglio 2011

Settimmagini "cerca" i giovani di Settimo

Vogliamo una politica seria, fatta di gente con idee che diventano fatti concreti. Vogliamo persone trasparenti, per una politica trasparente e partecipata. Vogliamo una visione “altra” di futuro, sobria e sostenibile, colorata e vivibile. Vogliamo la completezza che solo i giovani possono avere per creare un gran bel posto dove vivere...