giovedì 2 dicembre 2010

ancora, mi spiegate perchè no?

Non avendo ricevuto nemmeno una risposta da parte del sig. Sacchi o qualcun'altro dell'amministrazione proseguiamo il nostro percorso di informazione ai nostri concittadini sulla reale alternativa della raccolta dei rifiuti per un futuro senza discariche e sopratutto inceneritori.
Sempre a Capannori  hanno presentato:
LA COMPOSTIERA DI QUARTIERE


Bucce di banana e altri residui di pranzi e cene ora si buttano in una macchina che mangia i rifiuti ”in diretta”.
Arriva infatti il primo sistema per il compostaggio locale collettivo a uso pubblico. E' stato inaugurato oggi a Capannori, in provincia di Lucca, nella mensa comunale da 250 pasti al giorno, in occasione della Settimana europea per la riduzione dei Rifiuti.
Unico precedente in Italia e’ un privato in provincia di Ancona.
Il macchinario arriva dalla Svezia e puo’ trattare oltre 20 tonnellate l’anno di frazione organica, che corrispondono al fabbisogno di circa 250 abitanti (circa 100 famiglie).
Alta un metro e 17 centimetri per una lunghezza di quasi 3 metri, e’ fatta di acciaio inossidabile e polietilene riciclato ed e’ costituita al suo interno da due sezioni separate.Produce compost in circa un mese a fronte di un periodo medio di 4 mesi previsto dal compostaggio domestico.
I rifiuti organici vengono inseriti in un vano della macchina e poi triturati insieme a pellet. I risparmi vanno dal 30 al 70 per cento.
A beneficiarne sarebbero soprattutto i comuni montani e le isole, per i quali si ridurrebbero i costi di trasporto e le emissioni inquinanti da traffico. Dopo l’acquisto del macchinario, le spese annuali sono di mille euro, per la manutenzione, e circa 250 euro, per la corrente elettrica.
”L’inaugurazione della macchina automatica e’ una delle iniziative volte a sensibilizzare i cittadini per raggiungere l’ obiettivo ‘Rifiuti zero’ entro il 2020. Il compost prodotto sara’ utilizzato come fertilizzante per le aree verdi comunali”, afferma l’assessore comunale all’Ambiente di Capannori,  Alessio Ciacci.
Sperimentazioni avanzate del macchinario sono in atto a Torino citta’ e in provincia, a Carmagnola, ma anche nel comune di Acquapendente, in provincia di Viterbo.
Interesse e’ stato mostrato da amministratori di Capri e Anacapri, Cuneo, Alessandria, Roma e altri comuni ed enti in Sicilia, Valle D’Aosta, Lombardia e Toscana. (ANSA).

6 commenti:

  1. Semplicemente perché non c'è volontà politica non hanno voglia e a questo punto mi viene da pensare che utilizzando la compostiera o qualunque altro mezzo per arrivare ai rifiuti zero perderebbero tutto il guadagno che hanno con l'inceneritore... (chissà che gabole ci sono sotto) altrimenti non si spiega..
    Ci sono delle persone che pensano che a Settimo si faccia la raccolta differenziata porta a porta... nooo!!!! tu in casa tua tieni 4 bidoncini per differenziare il pattume e poi... cmq ti arriva la bolletta più cara dell'anno precedente.. ma com'è?? cos'è che mi fai pagare?? se io la differenzio tu comune dovresti riciclarla e quindi rivenderla.. sei tu che dovresti pagare me perché te la differenzio!! e smettiamola di parlare di patto di stabilità non vi crediamo più...
    Parliamoci chiaro qui si tratta di informazione zero!! Perché non informano i cittadini? E' un modo per risparmiare? E allora perché tu comune, che sei scelto eletto e stipendiato da me, non mi metti davanti le tante possibilità che ho per risparmiare? Potrò essere padrone di decidere se voglio pagare il pattume oppure no? Mettimi davanti i numeri.. fammi vedere i pro e i contro... fammi vedere che sei dalla mia parte..

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  2. Concordo con Chiara .. e penso anche che ci sono grandi esempi di buon senso per far risparmiare i cittadini e nel contempo aiutare l'ambiente ... e credo anche che a queste persone nn interessi il bene comune ma solamente il proprio!!!!

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  3. Oltretutto la nuova normativa prevede l'obbligo di raggiungere il 65% entro il 2012 e siccome a Settimo attualmente siamo al 55% (fonte dipartimento ambiente) mi chiedo come faremo. Forse la soluzione e' quella di Mantova Ambiente con gli accertatori? Ma fatemi il piacere, poi se la differenziata migliora dovrebbe diminuire la spesa per i cittadini, invece quest'anno...

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  4. mi sembra ci sia poco da commentare, intendo dire che idee, proposte e sistemi alternativi sono in abbondanza, sembra che nessuna venga presa in considerazione, discussa e sponsorizzata da parte dell' amministrazione che comincia ad avere troppi lati oscuri, quindi cosa c'è da dire? sembra evidente che l' amministrazione non abbia voglia di migliorare e progredire se non a parole, il solito gioco di incantare i serpenti con mille parole della serie " abbiamo fatto, faremo, siamo attenti alle esigenze del cittadino bla bla bla" il politichese non funziona più. le alternative grondano, spero si sveglino perchè al giorno d' oggi i serpenti non si fanno più incantare.

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  6. QUESTA E' UN'ALTRA IDEA DI RISPARMIO E DI ECOSOSTENIBILITA'

    NUOVO IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO DI ALBAIRATE
    L’impianto sorge in Comune di Albairate (MI) su un’area di 40.000 mq, posta a sud-est dell’abitato, scelta in quanto urbanizzata, distante dai centri abitati e dai pozzi di captazione dell’acqua potabile: si prefigge l’obiettivo di produrre compost di qualità da matrici selezionate provenienti da raccolte differenziate.
    L’impianto sarà in grado di produrre compost di qualità con grado di maturazione tale da permettere l’insaccamento del prodotto finito. E’ infatti prevista la vendita del prodotto sia sciolto, destinato all’agricoltura, sia insacchettato per il mercato dei privati. Gli automezzi che conferiscono il rifiuto organico, dopo le operazioni di identificazione e registrazione del peso, lo scaricano nella zona di ricezione, ove è allocato anche il sistema rompisacchi iniziale.
    Il materiale triturato viene miscelato con verde e ramaglie che fungono da strutturante e tramite pala gommata si provvede alla realizzazione della miscela che andrà caricata nelle biocelle.
    Biossidazione: il sistema utilizzato è quello “Ladurner”, che consiste essenzialmente nel trattare i rifiuti organici in box di cemento armato a tenuta stagna, nei quali avviene una fermentazione accelerata per circa 9 giorni.
    Grazie alla fermentazione intensiva in biocella, con temperatura, umidità, richiesta di ossigeno e portata d’aria continuamente controllata e comandata con sistemi computerizzati, è possibile ottenere un prodotto in uno stadio di trasformazione che con sistemi tradizionali si otterrebbe dopo almeno 1 mese di trattamento.
    Dopo la permanenza nelle biocelle il prodotto viene posto nelle aie di maturazione all’interno di un apposito capannone e sistemato in cumuli che vengono periodicamente rivoltati e bagnati per consentire il processo di umificazione.
    Come ultima fase si procede alla vagliatura del prodotto maturo.
    • fermentazione accelerata all’interno di biocelle chiuse
    • emissioni estremamente ridotte
    • igiene sul posto di lavoro
    • ridotta quantità di acque reflue con carichi molto modesti
    • elevata sicurezza di funzionamento
    • bassi costi di esercizio

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