mercoledì 22 settembre 2010

Autoprodurre una parte di ciò che serve per migliorare la qualità della vita:

I nostri nonni ed alcuni nostri genitori, si producevano da soli gran parte dei beni e dei servizi di cui avevano bisogno. Oggi, noi acquistiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Accade che perfino la preparazione e la cottura dei cibi la acquistiamo con i cibi precotti. Ma quanto ci costa realmente questa “comodità” e “velocità”? I cibi industriali possono contenere quantità anche elevate di additivi che servono non solo a conservarli, ma anche a dare sapori, odore e perfino colore a cibi che, altrimenti, non ne avrebbero. Dal punto di vista ambientale, richiedono imballaggi a volte esagerati e più energia per la produzione, la conservazione e il trasporto. Infine, dal punto di vista economico sono sempre più costosi dello stesso bene autoprodotto: l’insalata lavata e tagliata in busta costa mediamente 10 volte di più di quella da lavare e tagliare in casa! Auto produrre torte, biscotti, pasta, conserve, marmellata può essere facile e divertente e far risparmiare molti soldi in famiglia. Inoltre, è una attività che ci consente di conservare e tramandare tra le generazioni quei trucchi della nonna che per decenni ci hanno donato i sapori e i profumi inconfondibili dei cibi sani e salutari “fatti in casa”. Ma, l’autoproduzione è anche un utile esercizio culturale, in quanto ci restituisce un po’ di libertà dal mondo delle merci dal quale abbiamo cominciato a dipendere forse un po’ troppo: auto producendo si può addirittura scoprire che la qualità della vita non dipende dalla quantità di merci che acquistiamo!

Pane, biscotti , crostate, formaggio fresco e ricotta. Tutto fatto in casa con circa 8 € di spesa. Per acquistare lo stesso quantitativo di merci industriali la spesa sarebbe stata pari a 26 €.

BENEFICI AMBIENTALI E QUALITA’ DEL CIBO

Zero imballaggi = zero rifiuti 254 km totali percorsi da tutti gli ingredienti contro i 1.500 km percorsi mediamente da un solo vasetto di yogurt per arrivare in tavola.

Zero additivi alimentari (mediamente 5 kg a testa all’anno), ingredienti biologici, sostentamento delle economie locali, biologiche e di qualità.

10 commenti:

  1. tutto bello....ma bisogna tener conto che la stragrande maggioranza delle persone ormai esce alle 7 di casa la mattina e non ci rientra prima delle 18.30...e il tempo per fare tutto cio in casa???un tempo come dicevate voi,la donne spesso non lavoravano ed erano a casa e si occupavano di quello...diciamo pensavano alla famiglia...ora giustamente lavorano anche loro e quindi appunto..chi farebbe il pane fatto in casa???o tutto il resto???

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  2. si va bè ma almeno firmatevi cazzo, criticano e poi non si firmano.
    ribadisco noi facciamo sensibilizzazione su cose possibili poi se uno non ha il tempo per fare ste cose e ce l'ha per guardare la partita o per andare dall'estetista che colpa abbiamo noi.
    un saluto all'italiano medio.
    ciao Matteo Colombo

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  3. grazie per l'italiano medio...è che quando ho finito di scrivere pensavo bisognasse "iscriversi" e che sarebbe uscito il nome....da un italiano medio a un italiano superiore..a quanto pare!
    BASSI STEFANO

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  4. grazie Stefano, scusa per lo sfogo ma non eri il primo che non si firma.
    Comunque parliamo di cose serie, perchè devi sapere che di Italiani superiori veri ce ne sono tanti che fanno cose di cui parla il post e i motivi sono svariati.Per un futuro (passato)migliore e per amore dei figli si può arrivare a dei livelli che neanche ci possiamo immaginare.
    Si tratta semplicemente di dare priorità vere e non superficiali.
    Noi di Settimmagini ci stiamo impegnando molto forse in questo momento siamo un pò troppo istintivi ma abbiamo comunque dei buoni motivi.
    Peace e love a tutti.

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  5. Ho sempre pensato che il modo migliore per non far capire che non hai voglia è dire che non hai tempo.. siamo adulti e cerchiamo di essere costruttivi e realisti..
    il post parla di prodotti fatti in casa e di risparmio, anche acquistando un prodotto piuttosto che un altro può fare la differenza.
    cosa cambia andare a prendere il detersivo al supermercato o andare a prenderlo alla spina?
    Quando sei al supermercato cosa ti cambia prendere un prodotto di una marca piuttosto che un'altra basta leggere l'etichetta.
    Il riso, la pasta, che non compri tutti i giorni, cosa ti cambia prenderla direttamente dal produttore.. fai la scorta o la prendi per i vicini vuol dire socializzare.
    Bere l'acqua del rubinetto filtrata (ma anche no) invece di prendere le bottiglie di plastica che ti cambia?
    Tagliare l'insalata mentre cuoce la pasta... sono questi i piccoli gesti che fanno la differenza
    è ovvio che non mi farò il pane in casa.. per il momento, ma secondo me è solo questione di abitudine, ma per qualunque cosa non solo i pane, e lo dice una che fino all'anno scorso la differenziata dell'umido non la faceva, non la capivo.. poi ho cominciato a vederla al contrario.. devo differenziare per poter riciclare più materiale possibile e quindi bruciarne meno, adesso che è diventata un'abitudine mi viene “normale” mi sento quasi in colpa al pensiero che se la butto la bruciano e mio figlio la respira.
    Credo che basti solo un po' di voglia da parte di tutti non dobbiamo cambiare la nostra vita la dobbiamo migliorare e le multinazionali secondo me non aiutano.
    Dobbiamo guardare i nostri figli e pensare che lo facciamo per loro e parlare con i nostri genitori per spiegargli che il mondo è cambiato e che, come 30 anni fa loro hanno deciso per il nostro futuro, noi adesso vogliamo poter decidere per il futuro dei nostri figli.
    Non è difficile bisogna solo farla diventare un'abitudine.
    Chiara

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  6. Chiara la mia intenzione non era criticare l articolo...ma solamente far notare che tutte queste cose sono belle ma spesso si scontrano con la realtà...e spesso fare la spesa una volta la settimana in un supermercato è molto piu' comodo e veloce che andare a prendere i singoli prodotti,lo so sarà un discorso sbagliato ma non tutti hanno la volontà e la voglia come molti di voi...
    stefano

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  7. E' l'abitudine a compiere alcuni gesti che ce li fa apparire come necessari.
    Ma se fossimo abituati diversamente?

    ...Anche buttare una cicca di sigaretta nel cestino richiede più tempo e fatica che buttarla per terra...

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  8. Sono una lavoratrice donna,ho sempre cercato nel mio piccolo a fare le cose in casa,con un po' i sacrificio e di rinuncie riesco a preparare la salsa di pomodoro,le marmellate,le verdure sott'olio per l'inverno....poi e' molto gratificante aprire un vasetto e dire...l'ho fatta io questa salsa.... un po' di buona volonta un po' per sera si riesce a fare alcune cose, non tutto come una volta, ma qualcosa si puo' fare.

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  9. Ciao a tutti, condivido a tutto tondo l'articolo.
    Segnalo anche che la cosa può essere allargata ad altre famiglie/amici, costituendosi in gruppi di acquisto solidale. A settimo ce ne sono già due, e sicuramente c'è spazio per altri.
    Trovate maggiori informazioni su
    www.retegas.org.
    oppure, potete ricontattarmi in caso di interesse.
    ciao

    Fabio Alghisi

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  10. ops, scusate, non mi ero accorto che il link c'è già nella apposita sezione.
    Vabbè, anzichè dire che è colpa dell'età, mi rifugio in un "repetita juvant".

    Saluti

    Fabio

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